Casa unifamiliare in bioedilizia a Camerlona (RA)

Caratteristiche del progetto e della costruzione

È la prima casa bioecologica, realizzata a Ravenna e più precisamente nella campagna di San Romualdo, che ha goduto delle agevolazioni dell’amministrazione comunale, in termini di abbattimento degli oneri di urbanizzazione.

Sondaggi preliminari del sito

L’analisi del sito è fondamentale per scoprire la presenza di elementi perturbatori, da evitare in fase di progettazione per poter posizionare adeguatamente le stanze più frequentate e distribuire i locali tenendo conto del clima e dell’orientamento. L’area su cui costruire è stata individuata cercando di evitare la presenza di fonti di rumori troppo elevate, di fonti generatrici di campi elettromagnetici, di edifici troppo alti, tali da impedire un’ottimale esposizione all’irraggiamento solare, di alberature alte e fitte che possono modificare la direzione dei venti predominanti. 

Indagine geobiologica

Scelto il lotto si effettua l’indagine geobiologica per rilevare la presenza o meno di fattori di radiazione terrestre capaci di influenzare l’organismo umano. Si studia, inoltre, la presenza, l’intensità e la direzione dei venti dominanti, la consistenza delle precipitazioni nei vari periodi dell’anno e i fattori d’esposizione solare.

Criteri di progettazione

Nella parte iniziale del progetto si è dimensionato l’involucro esterno su due livelli, con a terra la zona giorno e al primo piano la zona notte. Poi è stato posizionato all’interno del lotto, in base ai risultati dell’indagine geobiologica e in base all’esposizione solare e all’ombreggiamento. In un secondo momento si è passati alla disposizione degli interni. Nella zona più rumorosa, cioè quella sul fronte strada, sono state posizionate le stanze non adibite alla lunga sosta, quali i bagni, la cantina e il ripostiglio.

La scala di collegamento fra i piani è stata posizionata nella zona centrale e verso nord per dividere la zona servizi dalla zona giorno, e in corrispondenza di nodi della rete magnetica rilevati con l’indagine geobiologica. Il soggiorno al piano terra e le due camere da letto principali al piano superiore sono state disposte sul retro della casa con una migliore esposizione solare a sud-ovest e sud-est.

Si è accuratamente evitato di collocare le camere da letto sulla proiezione verticale della cucina, in quanto gli elettrodomestici creano campi elettromagnetici dannosi al riposo.

Inoltre si è creato un terrazzo sul retro accessibile dalle camere. Il suo dimensionamento, studiato sul ciclo solare, consente in estate di proteggere il soggiorno dalla calura, mentre in inverno permette al sole di penetrarvi. Nel lato esposto a nord del terrazzo, al posto del parapetto in muratura alto un metro, è stato realizzato un muro di 240 centrimentri d’altezza per meglio schermare quel lato dai venti predominanti.

Fase di realizzazione ed gli elementi strutturali utilizzati

La platea è stata realizzata utilizzando cemento pozzolanico privo di scorie radioattive e di prodotti di sintesi chimica.

Per l’armatura non è stato utilizzato ferro tradizionale, ma acciaio austenitico amagnetico.

La griglia metallica è stata poi collegata all’impianto di messa a terra per evitare una “gabbia di faraday”.

Sopra la platea è stato creato un vespaio ventilato per smaltire umidità ed eventuale accumulo di gas radon. L’intercapedine del vespaio è costituita da “igloo” in plastica riciclata, mentre il massetto di riempimento degli impianti è stato alleggerito utilizzando cemento pozzolanico e palline di sughero al posto del solito polistirolo.

Il solaio del primo piano in latero-cemento è stato armato con acciaio austenitico.

Il tetto è stato realizzato in legno, con travi lamellari assemblate con colla a bassa emissione di formaldeide e isolate con materiali naturali. Le murature esterne e e le tramezzature interne sono state edificate con mattoni poroton “ecologici”, mentre per la posa in opera è stata utilizzata malta a base di calce e di cemento bianco puro, privo di scorie. Per le finiture sono stati utilizzati intonaci (sia per gli esterni che per gli interni) a base di calce aerea e idraulica, materiale traspirante, efficace come antimuffa e antiumidità.

Porte e finestre sono in legno massello trattato con impregnanti agli agrumi; i pavimenti della zona notte sono in legno montati “a secco”, cioè inchiodati su listelli di legno evitando l’utilizzo di colle di sintesi chimica.

Gli impianti

Impianto di raccolta delle acque meteoriche per gli utilizzi “non potabili”.

Impianto di riscaldamento anticonvenzionale collocato sotto il pavimento al piano terra e a parete nel primo piano. Tale sistema è collegato ad una caldaia a condensazione a bassa temperatura. I tubi utilizzati sono tutti in rame e i pannelli di supporto per l’isolamento sono in sughero pressato. Tale impianto è stato integrato con l’installazione di una stube al piano terra per ottimizzare l’uso del gas metano, sfruttato solo nei mesi più rigidi.

Per l’impianto elettrico si è adottata una struttura “a stella”: dalla scatola di derivazione (una per piano) parte una linea per ogni presa, interruttore o punto luce. I tubi portacavi sono stati posizionati evitando le aree di riposo fornite di letti o divani. In particolare, l’impianto della zona notte è stato collocato sotto l’effetto di un “disgiuntore”, apparecchiatura che, in assenza di richieste di energia, assorbe la corrente residua dei cavi, annullando l’accumulo di campi elettromagnetici. Inoltre tutte le scatole dell’impianto sono state schermate con graffite e collegate con l’impianto di messa a terra.

Realizzata inoltre la predisposizione per la messa in opera di pannelli fotovoltaici.

Incidenza dei materiali bioecologici sul costo complessivo della costruzione

Si tratta di un costo che si aggira fra il 15-20% in più rispetto alle edificazioni tradizionali.

Ma la spesa aggiuntiva è subito ripagata dal maggior benessere e comfort fisico, psichico e sociale e compensata, in tempi ragionevoli, dai risparmi effettivi sul consumo delle risorse energetiche.

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